Puglia da scoprire. Viaggio tra le masserie di Ostuni e dintorni, tra prodotti tipici e riserve naturali
«Come voi vedete, il sole è alto e il caldo è grande, né altro s’ode che le cicale su per gli ulivi; per che l’andare al presente in alcun luogo sarebbe senza dubbio sciocchezza» (Giovanni Boccaccio, Decamerone)
“Oggi sei in un posto speciale”. Recita così il messaggio di benvenuto a X Food, ristorante sociale a San Vito dei Normanni, Brindisi. Siamo all’interno di ExFadda, una vecchia fabbrica trasformata in FabLab dedicata all’arte e allo sviluppo locale con annessa cucina a chilometri zero e composta da personale con disabilità.
Un messaggio di benvenuto azzeccatissimo per l’intero Alto Salento. Un posto speciale, dove porgere con devozione il saluto al sole nel solstizio d’estate, quando sorge alle 5 e 20 precise. Sole che illumina Ostuni, bianchissima regina che domina sui colli da dove tende la mano alla Murgia meridionale. Oppure che abbaglia quando scocca i suoi raggi sulle distese dorate di questo territorio, tra i campi di grano che sembrano diciotto carati a fianco della terra rossa come rubino.
I campi dorati dell’Alto Salento che producono il grano Senatore Cappelli
Di sole e d’azzurro anche i colori – ovviamente #nofilter, tanto è perfetta così la tavolozza – che circondano gli uliveti delle pittoresche masserie altosalentine. È qui che si produce un olio così prezioso da ispirare i poeti e che, servito nella sua massima espressione (a crudo, sul pane), non può che illuminare d’immenso con il suo sapore genuino.